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La toelettaturaa di un cane a pelo riccio...

La domanda più frequente che ricevo quando si parla di lagotti è:

come si toeletta un lagotto?

Partendo dallo standard di razza che prevede un pelo riccio e un aspetto rustico, è importante sapere che il lagotto romagnolo non va spazzolato, ma pettinato utilizzando pettini con denti d'acciaio. La toelettatura ha lo scopo di tenere il pelo pulito e privo di nodi.
Per stabilire il tipo di toelettatura è necessario fare una distinzione in base allo stile di vita del lagotto in questione.
Possiamo considerare 3 categorie:
A) cane che lavora regolarmente: tosatura di 3 mm con la tosatrice, funzionale al lavoro. Con il pelo corto si potranno evitare i fastidi legati ai "pallini" di graminacee e forasacchi.
B) cane che deve fare esposizioni: lasciare la possibilità al pelo di crescere molto, per cui ci si limita a tosare una sola volta l'anno magari quando si fa pausa dagli show per consentire di rinnovare il mantello, per il resto del tempo si rifinisce a forbice. Poichè il pelo sulla testa e sulle zampe cresce più lentamente, va mantenuto leggermente più lungo. La toelettatura da esposizione è molto complessa e non tutti i toelettatori per cani sanno come toelettare un lagotto da esposizione, spesso viene toelettato, ahimè, come un barboncino.
C) cane che fa vita di casa: il mio consiglio è di fare due tosature complete all'anno e limitarsi a pareggiare con forbici o rialzi come se si andasse in expò ma non facendo allungare molto il pelo.
L'unico aspetto comune a tutti e tre è la toelttatura completa almeno una volta l'anno.

Il Lagotto Romagnolo non perde pelo...

Il suo mantello è uno dei punti di forza di questa razza. Il vantaggio di non vedere peli in giro per la casa, sul divano o in auto non è cosa da poco.
Prima di toelettare un Lagotto Romagnolo e in generale un cane a pelo riccio è necessario:
1) lavarlo
2) snodarlo
Il cane va lavato con uno shampo che rispetti il ph della pelle e successivamente emulsionato con un balsamo. Entrambi non vanno versati direttamente sul cane ma prima sciolti in acqua e versati con un dosatore. Dopo aver risciacquato abbondantemente con acqua, è necessario tamponare con un asciugamano o panno assorbente e ove possibile lasciato asciugare al sole per favorire la naturale arricciatura del pelo, o con soffiatore elettrico.
Successivamente si procede a snodare il manto con un cardatore che permette di togliere il sottopelo morto e di allargare i nodi. I punti dove il pelo si infeltrisce più facilmente sono dietro le orecchie e sotto le ascelle. Quindi si procede a pettinare con un pettine a denti stretti nel verso del pelo.
Prima di procedere al taglio si puliscono le orecchie, togliendo il pelo internamente con le mani, afferrando il pelo con il pollice e l'indice e girandolo in senso antiorario si procede a strapparlo facendo leva verso l'esterno delicatamente. Il pelo nelle orecchie puo' essere pericolo di infezioni e sporcizia e responsabili di otiti ed essere inoltre veicolo di corpi esterni, come i forasacchi, che possono provocare anche gravi danni. Il pelo che si forma sul padiglione auricolare e vicino al condotto uditivo va rimosso. Per la pulizia interna si possono usare detergenti; per pulire l'esterno del padiglione si usa del cotone idrofilo inumidito con detergente o acqua ossigenata. La formazione di cerume è dovuto soprattutto alla mancanza di aria. A volte il cerume non è visibile, ma la presenza è rilevabile dal cattivo odore. Anche una cattiva alimentazione può causare infiammazioni e formazione di sporco nelle orecchie.
Si puliscono poi i polpastrelli e si tagliano le unghie, per consentire al cane di camminare correttamente poggiando i polpastrelli.
Gli strumenti necessari per la cura del mantello sono: la tosatrice, le forbici, il cardatore, i pettini.
Per il taglio si possono usare diversi tipi di forbici:

  • dritte: a lame sottili, servono per spuntare e scolpire il manto.

  • curve: per fare le zampe, la coda e rifinire tutto e fare la forma.

  • dentate: sono particolarmente versatili e multifunzione.

  • tricorno: serve per mordicchiare il pelo, per togliere il sottopelo dove c'è e soprattutto sul dorso.

Dopo aver piazzato il cane su un tavolino in modo da assicurare al cane stabilità e sicurezza e tale da poter lavorare tenendo il cane fermo, in piedi e con la schiena allineata, si procede con il taglio.
Si inizia sempre con il posteriore: il taglio deve essere rotondeggiante, mantenendo un angolatura di circa 30 gradi. Il taglio del mantello sulla schiena deve essere dritto, la pancia piatta e il collo deve uscire in modo da mettere in evidenza la testa. Le zampe posteriori non devono essere assottigliate ma al contrario, lasciate piu' grossolane per mettere in risalto i reni. Il taglio del pelo sulle zampe posteriori deve essere leggermente più a punta rispetto a quelle anteriori che sono più arrotondate.
Il muso del lagotto deve essere più corto rispetto alla testa, pertanto è bene che i peli coprano la canna nasale, le sopracciglia d'altro canto non vanno molto accorciate ma l'occhio deve essere visibile.
L'uso corretto delle forbici è molto importante: è necessario mantenere il polso dritto e usare solo il pollice per aprire e chiudere, in modo che una lama resti ferma mentre l'altra si muove nelle due direzioni. L'esercizio ripetuto permette di usarle con disinvoltura.
Per la parte frontale si individua il pomo... e si comincia a tagliare fino al punto in cui la zampa anteriore si unisce al torace. La curva vista di profilo dovrà unire la parte inferiore del torace al resto del corpo. Successivamente si procede ad unire il torace, il collo e il fianco seguendo le linee naturali del corpo.
Infine con un pettine lungo si solleva il pelo pettinandolo in varie direzioni per controllare  l'uniformita' del taglio.



 
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